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Già Freud e Jung avevano posto l’attenzione sul potere della scrittura per sbloccare l’inconscio e favorire l’auto analisi. Da allora, la scrittura ha assunto un ruolo terapeutico, fino a diventare una componente riconosciuta nel campo della salute mentale.
La tecnica analitica nel famoso caso di Anna O. nascerà come “talking cure”, ma sappiamo bene che il padre della psicoanalisi condusse la sua auto-analisi appuntandosi sogni, lapsus e le associazioni che gli arrivavano spontaneamente. Inoltre, fu un prolifico scrittore di saggi, libri e corrispondenze.
I primi studi che hanno affrontato l’analisi della scrittura come strumento terapeutico sono stati condotti da James W. Pennebaker, che svilupperà poi il metodo della scrittura espressiva, “expressive writing”. A partire dal 1986 è stato dimostrato scientificamente l’effetto benefico della scrittura di pensieri e sentimenti legati a traumi e sofferenze, riscontrato sia a livello fisico che psicologico.
A livello fisico, si hanno miglioramenti a livello immunitario, respiratorio e cardiologico. Gli effetti psicologici hanno a che fare con un miglioramento del tono dell’umore, della regolazione emotiva, dell’autoefficacia.
Interessante è l’effetto benefico nelle sindromi post-traumatiche e depressive: è stata osservata una diminuzione dei sintomi depressivi nel lungo periodo. La scrittura, dunque, risulta essere un potente strumento di guarigione psicologica e apporta numerosi benefici, se praticata con costanza.
Riduce lo stress e l’ansia, consentendo alle persone di liberarsi dai propri pesi, scaricati sul foglio; migliora l’umore e la salute emotiva, esprimendo e dando senso alle emozioni; aumenta la consapevolezza, favorendo un processo di “auto-svelamento” e conducendo ad una riflessione sui propri pensieri; supporta nella guarigione da traumi, favorendone l’elaborazione cognitiva ed emotiva; migliora le relazioni interpersonali, condividendo con gli altri i propri pensieri ed emozioni in forma scritta.
Sono stati elaborati strumenti e tecniche specifiche per favorire la scrittura espressiva, con vari gradi di strutturazione, utilizzati in vari ambiti e contesti, sia clinici che di auto-aiuto. Tenere un semplice diario offre l’opportunità di riflettere sulle proprie esperienze, osservando emozioni, reazioni e pensieri che possono essere difficili da esprimere a voce, ma vengono elaborati più facilmente se scritti.
Trovarsi di fronte ad un foglio bianco, tuttavia, può non essere facile. Possono essere utili alcuni suggerimenti per iniziare a scrivere:
- impostare una routine di scrittura, con un orario e un luogo precisi;
- scegliere un luogo privato e privo di distrazioni;
- prenditi 30 minuti di tempo, 20 per scrivere, 10 per riflettere;
- lasciarsi libertà di scelta su cosa e quanto scrivere;
- personalizzare i propri scritti;
- evitare di giudicarsi sullo stile e la correttezza grammaticale di quanto scritto;
- scegliere un luogo sicuro per conservare i propri scritti.
Inizialmente potrà comparire disagio e resistenza, ma col tempo e con la costanza capiremo quanto un semplice foglio bianco e qualche goccia di inchiostro possano sostenerci nel viaggio verso la consapevolezza di noi stessi.
FONTI
La scrittura terapeutica nella Medicina Narrativa.
C.C.Mortana, 2003.
Medical Humanities & Medicina Narrativa.
Emotional and physical health benefits of expressive writing.
K.A.Baikie & K.Wilhelm, 2005.
Advances in Psychiatric Treatment.