ICO20250204-giornata-mondiale-contro-il-cancro
La Giornata Mondiale contro il Cancro, celebrata il 4 febbraio, è un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla lotta contro questa malattia. Ogni persona colpita dal cancro è unica, con esperienze e storie diverse., la malattia sembra a volte appiattire quella unicità. Noi invece vogliamo ricordare che quell’unicità c’è in ogni persona con la propria esistenza, il che rende fondamentale un approccio personalizzato nella cura e nel supporto, e porre un attenzione particolare all'aspetto psicologico dell'individuo.

“UNITED BY UNIQUE”, UNITI DALL’UNICITA’

Ogni persona è unica. La malattia sembra a volte appiattire quella unicità rendendo la persona “malata di cancro”, invece vogliamo ricordare che quell’unicità c’è in ogni persona con la propria esistenza. La cura oggi tiene in considerazione quell’unicità esistenziale. Già nel 1948 l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS, 1948) definisce la salute come “Una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l’assenza di malattia o infermità.”

Questa definizione rispecchia il modello cosiddetto “bio-psico-sociale”, ovvero che tenga conto di aspetti biologici, psicologici e sociali. L’approccio attuale suggerito per la cura è pertanto dato dall’integrazione di quei fattori biologici, (genetici, biochimici, eccetera), psicologici (umore, personalità, comportamenti eccetera) e sociali (aspetti culturali, economici, familiari eccetera). In questa giornata dedicata alla patologia tumorale si vuole porre l’attenzione proprio su questi aspetti multifattoriali di salute-malattia-cura. Il modello di cura attuale è incentrato sulla persona (Engel, 1947) e si contrappone al modello bio-medico incentrato invece solo su varianti biologiche, che il medico identifica e corregge con interventi terapeutici mirati.
 

Giornata Mondiale Contro il Cancro
 

Nel modello bio-psico-sociale il focus è sui bisogni che scaturiscono dalla malattia, si delinea un piano di assistenza e cura adatto alla persona, si lavora col paziente cercando di costruire insieme quella complicità e fiducia adatta a seguire il piano terapeutico stesso. Vanno considerati e integrati i vari livelli di esistenza dell’individuo poiché ciascuna persona è parte di un sistema le cui componenti sono in continua e reciproca interazione (L. Von Bertalanffy, 1945, Teoria generale dei sistemi). Questo approccio porta a considerare la persona nella sua unicità e a considerarla esperta della propria condizione di malattia, mentre il medico è esperto della malattia in senso stretto e oggettivo.

Oggigiorno in ambito di cura delle malattie non si può più considerare la realtà del malato in modo unilaterale, incentrandosi solo sulla parte del corpo lesa, avvalendosi solo di strumenti oggettivi per la cura stessa (come prevedeva il modello bio-medico); oggi vanno integrati tutti i sistemi che compongono la persona: i sistemi biologici (organi, tessuti, cellule), i sistemi psicologici (esperienza, comportamenti, sistema cognitivo, emotivo, motivazionale) e anche il sistema “ambiente”(società, comunità, famiglia). La multidimensionalità riguarda la malattia e la cura: se scopri di avere un cancro, non trascurare l’aspetto psicologico. E’ parte integrante della cura!